La mediazione dell’educatore nell’apprendimento di un compito motorio difficile

Lo sviluppo di affordances (possibilità di azione) dipende dall’apprendimento motorio e dallo sviluppo. Uno studio al parco giochi Primo Sport 0246 di Treviso ha indagato sul ruolo di mediazione dell’adulto nell’apprendimento di un compito motorio difficile da parte del bambino. La ricerca firmata da Patrizia Tortella e Guido Fumagalli è stata pubblicata sulla rivista scientifica Science & Sports di ottobre 2014.

La ricerca

Sessanta bambini di cinque anni di due scuole dell’infanzia di Treviso sono stati osservati mentre praticavano attività motoria strutturata e attività di gioco libero, durante un’ora di lezione, una volta alla settimana, per 10 settimane. I bambini erano stati divisi in due gruppi (A e B), ciascuno composto da trenta bambini e bambine. I bambini sono stati filmati con una telecamera.

Il Parco Giochi “Primo Sport 0246” realizzato presso il Centro Sportivo La Ghirada di Treviso

Il Parco Giochi “Primo Sport 0246” a Treviso dove si è svolta la ricerca.

Il gioco difficile da apprendere consisteva in una barra con le molle, sulla quale i bambini e le bambine avrebbero dovuto imparare a camminare in equilibrio. Il gruppo A poteva provare liberamente, individuando la propria strategia più utile, mentre al gruppo B veniva affiancato un educatore specializzato che offriva al bambino la possibilità di appoggiarsi con una mano al suo braccio e sorreggersi, per riuscire a salire sull’asse con le molle. Una volta salito, l’educatore si spostava e invitava il bambino a camminare. Se il bambino era in difficoltà gli veniva detto «Fammi vedere un bellissimo salto!» Il bambino saltava e veniva invitato poi a risalire sulla barra nello stesso punto in cui aveva effettuato il salto e procedeva in questo modo sino alla fine del percorso.

L'insegnante svolge un ruolo fondamnetale di mediazione nello sviluppo di affordances

Lo schema della ricerca sul ruolo di mediazione dell’insegnante nello sviluppo di affordances

Quando i bambini potevano giocare liberamente nel parco, si osservava che solamente quelli che gruppo B, che avevano avuto un supporto dall’educatore tornavano sulla barra con le molle a provare e riprovare. Il gioco è veramente difficile e nessun bambino riusciva, nei primi incontri, a salirci sopra e a camminarci. I bambini del gruppo B dimostravano però una straordinaria resistenza alla frustrazione, che li ha portati alla fine ad imparare a salire e camminare sul gioco difficile.

Un momento della ricerca

Un momento della ricerca

I risultati: il ruolo fondamentale della mediazione

L’esperienza di mediazione dell’insegnante è stata fondamentale, poiché ha permesso ai bambini del gruppo B di agire in zona di “sviluppo prossimale”, supportati, espandendo le loro affordances (possibilità di azione).

Quando il bambino “supportato” dall’educatore riusciva a salire sulla barra con le molle esclamava spesso: «Ce l’ho fatta!» e questa percezione di “competenza futura” sembra essere stata la forza che ha accompagnato i bambini nel loro sviluppo di competenza.

I genitori riferivano che i bambini andavano a casa entusiasti, raccontando l’esperienza su questo gioco e si “allenavano” con i giochi di casa all’equilibrio!