Nuovo successo al bando “Stefano Benetton” con Vanessa Cristofoli

Vanessa Cristofoli — studentessa del master «Infanzia e movimento. Lo sviluppo da 0 a 6 anni» — è stata premiata per la migliore tesi discussa nell’anno 2011-12 sul tema: Sviluppo senso-motorio e obesità nell’infanzia dal bando di concorso “Stefano Benetton”.

La sua tesi Da Piaget a Vygotski: analisi sull’educazione motoria nelle scuole dell’infanzia del Veneto, relatori prof. Fumagalli e Dott.ssa Tortella, si è così aggiudicata la borsa di studio di 1.500 euro.

L’Università di Verona si conferma così un centro di eccellenza per la formazione su questi temi, con i propri master e corsi di perfezionamento.

Vanessa Cristofoli ha ricevuto il premio "Stefano Benetton" per la sua tesi “Da Piaget a Vygotski: analisi sull’educazione motoria nelle scuole dell’infanzia del Veneto”

Vanessa Cristofoli riceve il premio “Stefano Benetton”

Il lavoro premiato ha messo in evidenza l’altissimo valore del movimento sul benessere dell’individuo, soprattutto durante l’età di sviluppo, proprio quando il bambino  impara a conoscere e gestire se stesso e l’ambiente esterno. Lo sviluppo motorio del bambino dovrebbe, quindi, essere affrontato in particolar modo nella scuola dell’infanzia che, per prima, introduce il bambino all’interno di un percorso educativo.

Lo sviluppo del bambino è stato oggetto di studio di diversi autori nel corso della storia, a partire da Piaget con la teoria stadiale dello sviluppo, a Vygotskij con i suoi studi sulla zona di sviluppo prossimale, sino a più moderni sistemi dinamici. Questo ha costituito il panorama teorico su cui si è mossa Valentina Cristoli per la sua tesi.

La ricerca ha riguardato un’approfondita ricerca analizzando le informazioni presenti nei piani di offerta formativa (POF) di una parte delle scuole dell’infanzia statali della regione Veneto.

L’esito è una serie di raccomandazioni per le scuole dell’infanzia, che si possono riassumere in pochi ma essenziali punti:

  • prestare maggiore attenzione all’organizzazione di ambienti e spazi;
  • aumentare gli interventi di specialisti o, semplicemente,  di personale qualificato;
  • incrementare le ore e la frequenza delle attività, da progettare sulla base di dati scientifici.

Fondamentale è — in generale — uno sguardo attento, analitico e flessibile volto allo sviluppo e alla salvaguardia dell’aspetto fisico del bambino.