SARS-CoV-2 e attività fisica

Patrizia Tortella, Guido Fumagalli

PREMESSA

Il Coronavirus (COVID-19) rappresenta un problema emergente, globale, che sta minando la salute e gli equilibri economici, politici nel nostro pianeta. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO, 2020) ha definito i seguenti obiettivi strategici per affrontare l’emergenza:

– Interrompere la trasmissione da persona a persona, compresa la riduzione delle infezioni secondarie causata da contatti ravvicinati con gli operatori sanitari, prevenire gli eventi che amplificano la trasmissione e prevenire ulteriore diffusione internazionale;

– Identificare, isolare e curare precocemente i pazienti, fornendo anche un’assistenza ottimizzata alle persone malate;

– Identificare e ridurre la trasmissione dalla fonte animale;

– Affrontare le incognite cruciali per quanto riguarda la gravità clinica, l’estensione della trasmissione e dell’infezione, le opzioni di trattamento e accelerare lo sviluppo di diagnostica, terapeutica e vaccini;

– Comunicare informazioni critiche sui rischi e sugli eventi a tutte le comunità e contrastare la disinformazione;

– Ridurre al minimo l’impatto sociale ed economico attraverso partnership multisettoriali. Ciò può essere ottenuto attraverso una combinazione di misure di salute pubblica, come l’identificazione rapida, la diagnosi e la gestione dei casi, l’identificazione e il follow-up dei contatti, la prevenzione e il controllo delle infezioni in ambito sanitario, l’attuazione di misure sanitarie per i viaggiatori, la sensibilizzazione della popolazione e la comunicazione del rischio.

L’improvvisa comparsa del virus e la sua rapida diffusione ha provocato un rapido cambiamento nella vita di tutta la popolazione mondiale e in particolare in Italia dove improvvisamente sono state chiuse le scuole e subito dopo è stato richiesto di non uscire dalle proprie abitazioni.

L’UNICEF (2020 a, 2020 b) raccomanda la protezione dei bambini e delle bambine dal contagio ed evidenzia che quanto sta succedendo può provocare paure e ansie.

Per affrontare questa situazione è stata divulgata una guida per genitori nella quale vengono raccomandati alcuni comportamenti da tenere con i loro bambini e bambine:

aiutare i piccoli a parlare ricordando loro le misure igieniche fondamentali, facendo attenzione a non alimentare paure. Possono essere utilizzati disegni, con i quali i bambini/e esprimono spesso le loro emozioni. È importante prestare loro la massima attenzione e considerazione, affrontando le loro preoccupazioni e tranquillizzandoli.

spiegare cosa sta succedendo in modo semplice e comprensibile, utilizzando un linguaggio appropriato all’età e rispondendo alle domande, tenendo conto dell’ansia.

mostrare come fare per proteggersi, come lavarsi le mani, come utilizzare la piega del gomito quando si tossisce. Si possono utilizzare modalità giocose, canzoncine, balletti.

  • rassicurare i bambini/e e prestare attenzione ai programmi televisivi che possono provocare in loro percezione di pericolo imminente. È possibile aiutarli ad affrontare lo stress creando occasioni di gioco e relax, mantenendo e costruendo routine regolari.
  • -precisare che il Coronavirus non ha nulla a che vedere con origine e lingue delle persone e spiegando che le discriminazioni e il bullismo sono sempre sbagliati.
  • ricordare che ci sono persone compassionevoli che aiutano il prossimo.
  • controllare la propria ansia perché i bambini/e sono molto sensibili e la fanno poi propria.
  • prestare cura e attenzione al dialogo, valutando anche il livello di ansia dei bambini/e attraverso il linguaggio del corpo, il tono della voce, il respiro.

UNICEF e Organizzazione Mondiale della Sanità (2020) forniscono informazioni fondate su evidenze scientifiche e raccomandano a genitori e insegnanti di prestare molta attenzione all’affidabilità delle informazioni che ricevono dai vari media, poiché notizie e consigli non appropriati possono produrre gravi conseguenze sulla salute fisica e mentale di adulti e bambini/e. “Ogni bambino ha il diritto di crescere in un ambiente sicuro e inclusivo”.

PROBLEMI EMERGENTI DALLA PERMANENZA NELLE ABITAZIONI: la mancanza di movimento

Il piano strategico messo in atto dai Governi di diversi stati del mondo e in particolare in Italia prevede che le famiglie rimangano nelle proprie case, per evitare il proliferare del virus.

Se da un lato questa manovra di emergenza può contribuire alla risoluzione del problema, dall’altro può amplificarne uno già esistente: l’inattività fisica, accompagnandolo con un aumento di ansia e depressione.

L’inattività fisica è stata identificata come uno dei fattori di rischio più importanti per le patologie non trasmissibili (diabete, malattie cardio circolatorie, cancro, malattie metaboliche) e responsabile di sovrappeso e obesità.

CONTRIBUIRE ALL’EQUILIBRIO MENTALE E FISICO DEL BAMBINO A CASA.

Una volta apprese e messe in atto tutte le possibili precauzioni sanitarie cosa altro è possibile fare per promuovere la salute mentale e fisica dei bambini e delle bambine?

In questo momento di particolare difficoltà c’è la possibilità di stare uniti in famiglia, di trascorrere del tempo con i figli, di dedicarsi a loro. È incredibile che una situazione così grave richieda e imponga la presenza attiva e affettuosa dei genitori, per promuovere la serenità e la salute dei loro bambini/e!

Spesso i genitori non sanno cosa fare con i loro figli, che normalmente sono abituati a trascorrere il tempo nelle scuole dell’infanzia, primarie e una volta terminato l’orario nelle associazioni sportive.

ANSIA DEL BAMBINO/A E ATTIVITA’ FISICA

WHO e UNICEF (2020 raccomandano attenzione alle pratiche sanitarie e all’equilibrio mentale e fisico. Recenti studi evidenziano una relazione tra la diminuzione del livello di depressione e ansia e l’attività fisica dei bambini/e. Dale et al. (2019) hanno esaminato delle revisioni della letteratura sull’argomento e hanno evidenziato che l’attività fisica, in particolare di tipo aerobico ha promosso una diminuzione dello stato di depressione e ansia in bambini e bambine che avevano all’inizio dello studio un alto livello di questi disturbi. Zhu et al. (2019) hanno osservato che bambini/e e adolescenti che hanno partecipato a gruppi di attività fisica curricolare ed extra curricolare hanno diminuito il loro livello di ansia e depressione. Coloro che hanno ottemperato a quanto previsto dalle Raccomandazioni Internazionali su Attività Fisica e Salute (WHO, 2008) hanno avuto una diminuzione dei valori di questi disturbi molto più elevata.

I VINCOLI DELL’ATTIVITA’ FISICA

Newell (1986) nel suo modello bio ecologico presenta la relazione tra i vincoli che sono alla base dell’apprendimento e dello sviluppo motorio:

I vincoli ambientali sono le limitazioni relative all’ambiente fisico, come ad esempio il clima, la superficie dei pavimenti; dell’ambiente socio-economico-culturale, dell’ambiente educativo.

I vincoli personali sono legati alle caratteristiche strutturali/fisiche della persona, come la statura, il peso, e alle caratteristiche funzionali, come ad esempio le motivazioni, gli interessi, la percezione di sé, i valori, le paure, lo stato di salute mentale e fisica.

I vincoli del compito sono legati al tipo di attività, all’abbigliamento idoneo o meno, agli scopi e agli obiettivi.

La casa rappresenta un “vincolo ambientale”, che per diventare “risorsa” deve essere studiata. E’ infatti possibile realizzare nella propria casa delle semplici attività, utili e divertenti, che possono aiutare il bambino/a a vivere serenamente il proprio tempo.

L’APPARTAMENTO E LE SUE AFFORDANCES (possibilità di azione)

Luoghi, oggetti, loro rappresentazione nello spazio rappresentano “Affordances” (Gibson, 1982), ossia possibilità di azione. L’affordance è la qualità fisica di un oggetto che suggerisce ad una persona le azioni appropriate per il suo utilizzo. Se desideriamo afferrare una tazzina la prendiamo per il manico. Anche la disposizione degli oggetti promuovere una specifica azione. In uno studio di Tortella et al. (2012) è stato osservato che il comportamento motorio dei bambini/e in una scuola dell’infanzia variava in seguito alla disposizione degli oggetti nello spazio. Nella condizione A i dei cerchi in plastica di diverso colore e dimensione venivano disposti in un angolo della stanza e nella condizione B gli stessi oggetti venivano sparpagliati sul pavimento. I bambini (150) entravano in piccoli gruppi in giorni diversi ed erano invitati a giocare liberamente per 25-30 minuti, senza alcun intervento da parte dell’insegnante. Nella situazione dei cerchi posti in un angolo i bambini si muovevano molto poco ed effettuavano per quasi tutto il tempo attività di gioco simbolico, afferrando gli oggetti, nell’altra situazione, invece, correvano e saltavano dentro e fuori dai cerchi per quasi tutto il tempo.

Il comportamento di tutti i bambini è stato uniforme e inaspettato nelle due diverse situazioni, dimostrando che spazio e oggetti “invitano ad un certo tipo di azione”.

L’appartamento e i suoi oggetti possono diventare un luogo che invita all’azione.

OGGETTI PER L’AZIONE

Ogni oggetto è un potenziale attrezzo di gioco, di divertimento e di azione. Nelle case ci sono molti oggetti informali, a partire dal pavimento, divano, sedie, che possono diventare estremamente importanti per promuovere divertimento e movimento.

MOVIMENTO, GIOCO E DIVERTIMENTO

Qualsiasi attività venga realizzata con i bambini/e richiede che essi si divertano. Senza divertimento non ha senso fare nulla, perché decade agli occhi del bambino/a lo scopo di tutto. Qualsiasi cosa si faccia deve rappresentare un gioco, un momento di divertimento, in particolare con i bambini/e della scuola dell’infanzia e primaria. Il divertimento è strettamente connesso con la motivazione e la percezione di competenza (Bandura, 1994).

GIOCO, DIVERTIMENTO, MOVIMENTO E NON SOLO

Il gioco attivo fa divertire, consente al bambino di muoversi. Può favorire il suo sviluppo motorio e cognitivo, le sue relazioni, la percezione di competenza, l’autostima, le emozioni positive.

Studi recenti evidenziano che alcuni tipi di attività fisica e giochi, possono promuovere lo sviluppo di processi cognitivi che sono fondamentali per il successo scolastico e per la vita: le funzioni esecutive.

Si tratta di processi con sede nella corteccia prefrontale, quali la memoria di lavoro, la flessibilità cognitiva, l’autocontrollo/inibizione (Diamond, 2016). Sembrano essere fondamentali per la matematica e la lettura. La scoperta importantissima (Diamond) è che questi processi si possono allenare e che il periodo migliore per farlo è negli anni della scuola dell’infanzia e primo ciclo della primaria. Le evidenze mostrano che non tutte le attività promuovono sviluppo di processi cognitivi e che la metodologia con cui vengono condotte è fondamentale.

I giochi motori possono anche essere mediatori di conoscenze, come ad esempio le scienze e la matematica (Tortella & Fumagalli, 2019), la geografia, la storia, la lingua, ecc.

QUALI GIOCHI MOTORI SI POSSONO FARE A CASA

Distinguiamo i giochi motori in attività grosso motorie, che coinvolgono tutto il corpo e le grandi masse muscolari e di motricità fine, che riguardano le dita, impegnate in attività di precisione.

Le attività/giochi hanno obiettivi e scopi, più o meno consapevoli.

In questo periodo in cui il tempo viene trascorso nelle case poter giocare insieme ai propri figli è un grande lusso. Il molto tempo a disposizione rappresenta anche una grande opportunità per dare il via a veri e propri percorsi di gioco.

I GIOCHI ATTIVI

Per gioco attivo si intende un’attività grosso-motoria, che implica il movimento di tutto il corpo. I bambini e le bambine della scuola dell’infanzia e del primo ciclo della scuola primaria dovrebbero sviluppare le competenze motorie di base, che vengono raggruppate in tre grandi categorie (Gallahue, 2012):

manualità: tutte le attività che implicano l’intervento degli arti superiori, in particolare per l’utilizzo della forza (lanciare, ricevere, tirare, spingere, stare appesi, arrampicarsi);

mobilità: tutte le attività di movimento, spostamento (strisciare, andare carponi, camminare, correre, saltare);

equilibrio: tutte le attività che prevedono di effettuare azioni su superfici instabili o di essere spinti e di dover recuperare la posizione iniziale (fare rotoloni, capovolte, essere trasportato stando sopra ad un oggetto, ecc.). L’equilibrio è molto specifico e legato alle singole attività e viene, pertanto, considerato una categoria.

RACCOMANDAZIONI SULLA ATTIVITA’ FISICA DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’

Se il bambino è sano è opportuno che sia molto attivo e che utilizzi l’ambiente interno (appartamento, casa) ed esterno (eventuale giardino).

L’OMS (WHO, 2019), per la salute del bambino e della bambina raccomanda per l’età 0-1 anno:

  • almeno 30 minuti (cumulativi) di attività fisica in posizione prona durante la giornata
  • non rimanere seduti per più di un’ora continuativa
  • una buona qualità del sonno per almeno 14-17 ore (0-3 mesi), 12-16 ore (4-11 mesi), inclusi i sonnellini.

Bambini/ da 1-2 anni:

  • almeno 180 minuti di attività fisica a diverse intensità ( anche moderata e vigorosa) distribuiti in tutta la giornata
  • non rimanere seduti per più di un’ora continuativa
  • una buona qualità del sonno per almeno 11-14 ore, inclusi i sonnellini.

Bambini/ da 3-4 anni:

  • almeno 180 minuti di attività fisica a diverse intensità (lieve, moderata, vigorosa) distribuiti in tutta la giornata
  • non rimanere seduti per più di un’ora continuativa
  • una buona qualità del sonno per almeno 10-13 ore, con eventuali sonnellini.

Bambini/ da 5 anni (WHO, 2008):

  • almeno 60 minuti di attività moderata, vigorosa, intensa al giorno
  • la maggior parte dell’attività fisica giornaliera dovrebbe essere di tipo aerobico
  • almeno 3 volte alla settimana dovrebbe essere fatta attività vigorosa e intensa, per irrobustire muscoli e ossa.

COSA SI INTENDE PER ATTIVITA’ VIGOROSA E INTENSA E ATTIVITA’ AEROBICA

Ci si accorge che il bambino sta realizzando attività vigorosa e intensa quando suda e ha il respiro affannato. L’attività aerobica implica una lunga durata.

LA STORIA DI SFONDO RENDE IL GIOCO IRRESISTIBILE

Ai bambini/e piacciono le storie e fanno parte della loro normale attività, specialmente nella scuola dell’infanzia. Una storia di sfondo può essere fantastica, un racconto già conosciuto, una storia vera. I bambini trascorrono molto tempo ad ascoltare racconti. Anche lo story-telling ha una valenza nello sviluppo del bambino molto importante, perchè oltre che piacevole ed interessante è un’esperienza che contribuisce allo sviluppo di processi cognitivi (Diamond, 2016). E’anche molto stimolante per l’attività motoria. Alcuni studi (Tortella, in press) mostrano che i bambini dopo aver ascoltato una storia di sfondo ed essere diventati dei personaggi della stessa effettuano le attività con molto più vigore.

La storia può essere utilizzata in diversi modi:

  • per la comprensione
  • per il ricordo (memoria)
  • per fare poi una rappresentazione attraverso il disegno e altri materiali
  • per realizzare delle attività di gioco di ruolo
  • per realizzare attività di motricità fine (costruzione di oggetti e personaggi della storia)
  • per realizzare giochi attivi (AA, 2012)

ALCUNI ESEMPI DI ATTIVITA’ DIVERTENTI E UTILI CON UNA STORIA DI SFONDO (aa, 2012) (per bambini di 4-7 anni)

LA FORESTA DEGLI GNOMI DEL BOSCO INCANTATO

STORIA: “Finalmente un bel giorno gli gnomi riescono a trovare la miniera magica, ma per

poter entrare devono stendere sopra al terreno un tappeto magico. Non trovano il tesoro

ma solo carbone e lo portano a casa, ripromettendosi di tornare il giorno dopo a cercare il

tesoro”

1- I bambini devono aprire tutti i fogli dei giornali e disporli sul pavimento, uno accanto all’altro,

fino a coprirlo tutto completamente, senza spazi. Con il nastro adesivo di carta fissano i fogli fra loro

(aiutati dall’insegnante).

2- Quando hanno terminato l’insegnante dice ai bambini di scavare per trovare l’oro della miniera

e i bambini/minatori fanno dei fori abbastanza grandi per entrare e strisciare sotto al pavimento di

carta, che mano a mano si distrugge. I pezzi di carta diventano poi il carbone.

3- I bambini formano tante palline con i pezzetti di carta. L’insegnante prepara degli scatoloni e al

via i bambini lanciano le palline di carta dentro, fino a raccogliere tutta la carta prodotta.

Obiettivo specifico: MANUALITA – Il bambino sa utilizzare le mani applicando forza, con opposizione indice pollice e per attività di motricità fine, sa accartocciare la carta, lanciare palline di carta in un contenitore.

Elementi di difficoltà: Aggiungere alla carta da giornale carta da pacco, più grossa e più impegnativa da rompere e accartocciare. Chiedere di lanciare due palline contemporaneamente usando entrambe le mani, lanciare di corsa, spostare il contenitore durante il lancio.

Come semplificare il gioco: Aiutare i bambini a fare i buchi o nei momenti in cui dovessero essere in difficoltà.

Cosa guardare:

  • Il bambino apre i fogli di giornale e li dispone sul pavimento

uno accanto all’altro 1 3

  • Il bambino sa applicare del nastro adesivo fissando i giornali
  • Il bambino fa dei fori nella carta
  • Il bambino entra nei fori e prova a passare strisciando sotto

al pavimento

Chiedere al bambino di disegnare il gioco fatto e di raccontarlo.

IL CAPPELLO MAGICO E LE PROVE DI VOLO (Tortella & Fumagalli, 2019)

STORIA: i Poscini e le Poscinelle, guardando bene bene l’antica mappa, si accorsero che ne mancava un pezzetto,

il numero 4. Il pezzo mancante si trovava sul “Pianeta degli Gnomi del Bosco Incantato”. Decisero allora di

andare, ma guardando bene la mappa videro che il Pianeta era molto lontano. Non sapendo cosa fare chiesero

consiglio al Cappello Magico. Il Cappello rispose: “Se sull’isola degli gnomi andare volete, tanti aerei

costruire dovete!”. I Poscini e le Poscinelle si misero subito al lavoro per costruire gli aerei. “Attenzione!”

Aggiunse il cappello “Il percorso è lungo e faticoso e dovrete allenarvi tantissimo, prima della partenza!”

I Poscini e le Poscinelle decisero allora di allenarsi ogni giorno, per diventare forti e sani. Fecero quindi tanta

attività fisica e prove di volo! Impararono anche “Perché gli aerei di carta volano anziché cadere subito a

terra”.

Obiettivo specifico: MANUALITA

Con questa proposta il bambino è invitato a preparare il materiale per le attività.

Gli viene dato un foglio da colorare, per preparare l’aereo.

Viene guidato ad effettuare le piegature del foglio per costruire l’aereo. Può osservare e imitare il genitore.

Ora l’aereo è pronto e potrà fare le prove di volo, ma con alcune regole.

I voli possono partire solo da dietro la linea di volo, dopo il via della torre di controllo (genitore)

Al VIA della Torre di Controllo (genitore) il Poscino e la Poscinella (pronto/a dietro alla linea di volo) lancerà

verso la parete vuota, dall’altra parte della stanza il proprio aereo.

Elementi di difficoltà: lanciare l’aereo verso un bersaglio, lanciare in salto, lanciare con una rincorsa.

Come semplificare il gioco: mostrare il gesto del lancio ed eseguire il movimento assieme al bambino/a

Cosa guardare:

il bambino è capace di piegare il foglio

  • Il bambino sa afferrare l’aereo
  • Il bambino sa lanciare l’aereo utilizzando l’impugnatura con le dita

Chiedere al bambino di disegnare il gioco fatto e di raccontarlo.

GIOCO, MOVIMENTO E SCIENZA (Tortella & Fumagalli, 2019)

La mamma invita il Poscino o la Poscinella a guardare come volano gli oggetti lanciati di seguito, dove cadono, quanto stanno in aria.

E’ importante che il bimbo/bimba abbia imparato a lanciare l’aereo.

Le palline di carta preparate con il gioco precedente (carbone) vengono ora riutilizzate, per essere lanciate.

Il bambino/a lancia 1 pallina il più lontano possibile, cercando il punto della casa o del giardino più ampio.

Successivamente lancia il proprio aereo il più lontano possibile.

Questa attività viene ripetuta per almeno 5-6 lanci.

Si possono abbinare salti e rincorse, per aumentare l’intensità dello sforzo e rendere l’attività più impegnativa.

Si chiede poi al bambino/a se LA PALLA DI CARTA E L’AEREO SONO CADUTI ALLA STESSA DISTANZA.

È RIMASTA PIU’ TEMPO IN ARIA LA PALLA O L’AEREO?

HANNO VOLATO NELLO STESSO MODO?

Il genitore chiede al bambino/a PERCHE’ L’AEREO VOLA DIVERSAMENTE NELL’ARIA.

IL BAMBINO/A VIENE AIUTATO A VEDERE LA DIFFERENZA TRA IL VOLO DELL’AEREO E QUELLO DELLA PALLINA (Principio dell’aerodinamica).

PERCHE’L’AEREO VOLA E LE PALLINE NO?

L’aereo riesce a volare perché ha le ali. Il principio aerodinamico è che quando l’aereo si muove, l’aria che gli passa sotto le ali lo spinge verso l’alto, in direzione opposta alla forza di gravita. Osservare insieme la forma della palla e la forma dell’aereo.

PERCHE’ UN AEREO VOLA?

Nel 1903 l’americano Orville Wright volò per la prima volta ad un’altezza di pochi cm per 40 metri di lunghezza

e nel 1905 volò con il fratello ad un’altezza di 40 metri.

LA FORMA A PUNTA CHE SI DEFINISCE AERODINAMICA PERMETTE ALL’AEREO DI “GALLEGGIARE” PERCHÉ L’ARIA CHE SCIVOLA SOTTO ALLE SUE ALI LO SPINGE VERSO L’ALTO.

Far notare ai bambini che gli uccellini che volano hanno un corpo affusolato, definito AERODINAMICO, con ali che permettono di volare per spostarsi da un albero all’altro e di cacciare gli insetti mentre vola.

L’AERODINAMICA è la SCIENZA che studia le leggi del movimento dell’aria e dei corpi in essa immersi,

con particolare riferimento ai problemi connessi al volo (Treccani).

POSSIBILI AZIONI CREATIVE

Può essere molto stimolante organizzare attività con altri amici. Non essendo possibile incontrarsi fisicamente potrebbe essere stimolante un incontro VIRTUALE, mediante skype o altro sistema. Ci potrebbero essere incontri di più bambini che partecipano tutti alle medesime attività on line, organizzate a turno da uno o più genitori.

Si può prevedere alla fine del gioco un premio, che può essere un diploma, che arriverà poi via mail a tutti i partecipanti, oppure un bollino che sarà incollato in una scheda. Quando la scheda sarà completa il bambino avrà il riconoscimento di…

ALCUNE RACCOMANDAZIONI

È fondamentale effettuare uno studio accurato delle “possibilità di azione” della propria casa e mettere a punto delle attività interessanti. La storia di sfondo è molto appassionante perché crea delle possibili “puntate”. Ai bambini piace poi diventare dei personaggi e costoro rimangono poi nella loro storia di vita. Le storie aiutano anche ad esorcizzare le paure.

I punti importanti sono:

  • Pensare ad attività divertenti
  • Divertirsi con il bambino/a
  • Predisporre giochi attivi con obiettivi (manualità, mobilità ed equilibrio)
  • Osservare il bambino e apprezzare ciò che sa fare
  • Dare supporto se il bimbo/a è in difficoltà e incoraggiare e gratificare per ogni successo.

Ai bambini/e piace giocare con i propri genitori e mostrare loro cosa sanno fare. Questo periodo potrebbe trasformarsi in una grande risorsa per rinvigorire la relazione con i nostri piccoli, le loro competenze e la loro percezione di competenza.

Il maggior successo si ottiene quando si sente dire da un bambino con ritardo dello sviluppo: “Io mi esercito, perché so che se lo faccio imparo”!

REFERENCE

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